LA STAMPA - GAZZETTA PIEMONTESE, 5.7.1898
La morte del prof. Giacomini. Una dolorosissima notizia.
Questa mattina alle ore otto è morto il professore Carlo Giacomini, l'illustre
anatomico della nostra Università. Il prof. Giacomini è morto si può dire sulla
breccia, perché sino all'ultimo momento, benché sofferente da circa un anno,
attese indefessamente ai suoi studi prediletti di embriologia ed alle
incombenze del laboratorio. Dire dell'opera scientifica del prof. Giacomini in
questo momento è fuori di luogo: effettivamente l'Italia perde ora uno dei più
grandi anatomici, degno successore del Rolando nella cattedra subalpina.
Rimarranno classici i lavori sulle circonvoluzioni cerebrali e sulle varietà
delle stesse, quello sui cervelli dei microcefali, che valse all'autore un
importantissimo premio dell'Istituto Veneto di Scienze: numerosi lavori di
tecnica per la conservazione dei cadaveri, per lo sezioni microscopiche del
cervello. Sono ugualmente da ricordarsi gli studi brillanti sull'anatomia del
negro, che condussero a risultati veramente interessanti e notevoli per quanto
riguarda l'evoluzione di taluni organi negli antropoidi, nelle razze di colore
e nella razza bianca. Finalmente si era fatta il prof Giacomini una vera
specialità nello studio delle anomalie dello sviluppo dell’embrione umano
riuscendo con l’interpretazione e coll’esame dei prodotti abortivi molto
giovani a dilucidare grandemente alcune delle più vitali questioni dell'embriologia
moderna. Le raccolte coordinate con tanta fatica dal nostro povero morto
giacciono ora ai nuovi Istituti al cui arredamento stava attendendo
alacremente. Il prof. Giacomini era nato il 25 novembre 1840 a Sale, presso
Tortona: si laureò in Torino, fece alcun po' il medico condotto; fece in
seguito la campagna del 1866 in Lombardia, quella del 1870 in Francia come
medico volontario; d'allora in poi si era dedicato esclusivamente ai suoi studi
prediletti. Lo scrivente, che ricorda con commozione profonda lo scrosciante, interminabile
applauso col quale la studentesca torinese ed un grande stuolo di medici
salutava il prof. Giacomini inaugurante colla sua ultima lezione il nuovo
antisettico anatomico, manda al prof. Giacomini il saluto riverente e commosso
di tanti suoi allievi, che perdono in esso uno dei più infaticabili ed
indefessi lavoratori.
La STAMPA - GAZZETTA PIEMONTESE 8 luglio 1898
I funerali del prof.
Carlo Giacomini. In forma civile, in obbedienza alla volontà del defunto, ebbe
luogo ieri il trasporto funebre del compianto prof. Carlo Giacomini. Alla salma
del chiarissimo uomo resero gli estremi tributi d'affetto, di stima, di venerazione
una vera folla di professori, di amici, di conterrazzani appositamente giunti
da Salo e in grandissimo numero, di discepoli antichi e giovani. Con pensiero
affettuosamente gentile un nucleo di questi ultimi, vollero trasportare la
salma stessa sullo spalle, dalla casa N. 18 del corso Vittorio Emanuele, alla
sala dell'Istituto anatomico in via Cavour. Seguiva il feretro la vecchia
bandiera degli studenti, i vessilli delle Società di mutuo soccorso di Sale,
paese nativo del defunto, quello dell'Associazione fra gli impiegati degli
Istituti superiori, scortata da alcuni uscieri in divisa. Seguiva un gran carro
coperto di grandi corone di fiori, fra le quali abbiamo notate quello dei
collegi della Facoltà medica, dell'Istituto anatomico, dell'Accademia medica,
del Comune di Sale, dell'Associazione medica di Alba. Una grande corona degli
studenti della Facoltà medica era portata a braccia da alcuni studenti stessi.
Deposto il feretro nella sala anatomica, il rettore dell'Università prof. Tibono,
anche quale rappresentante del ministro della pubblica istruzione, rivolse alla
salma un commovente saluto, ricordando di lui e la profondità della dottrina e
le squisita bontà dell'animo. Altri non meno commoventi elogi funebri
pronunziarono in seguito il comm. prof. Pagliani, quale rappresentante della
Facoltà medica di Siena e di altre Università, il prof. Romiti quale
rappresentante dell'Università di Pisa e quale amico intimo del defunto, il
prof. Certosio in memoria degli antichi
allievi ed il prof. Carle per l'Accademia delle Scienze di Torino quale rappresentante anziano dell'Accademia
Medico-Fisica di Firenze per incarico telegrafico avuto dal presidente
Pelizzari. Verso le 18,30 la mesta cerimonia era finita e la salma, cosparsa di
fiori, veniva lasciata nella stessa sala, a disposizione dell'Istituto
Anatomico, al quale il defunto lasciò il proprio scheletro.
La modernità di Giacomini si rileva anche nel suo disaccordo con le idee di Lombroso come si può leggere in:
https://books.google.it/books?id=yIdEYUADwaQC&pg=PA67&lpg=PA67&dq=carlo+giacomini+guerra&source=bl&ots=ov2YMKhlBh&sig=ag0fkepadSZpOHUPi9lMJLAWqNk&hl=it&sa=X&ei=0EehVJ32CpDtaPrOgtAM&ved=0CDwQ6AEwBzgK#v=onepage&q=carlo%20giacomini%20guerra&f=false
https://books.google.it/books?id=yIdEYUADwaQC&pg=PA67&lpg=PA67&dq=carlo+giacomini+guerra&source=bl&ots=ov2YMKhlBh&sig=ag0fkepadSZpOHUPi9lMJLAWqNk&hl=it&sa=X&ei=0EehVJ32CpDtaPrOgtAM&ved=0CDwQ6AEwBzgK#v=onepage&q=carlo%20giacomini%20guerra&f=false