domenica 8 ottobre 2023

Escursione in Valle Infernotto da Barge



Il punto di inizio della escursione è situato al Ponte dell'Ula (675 m) raggiungibile attraverso una sterrata le cui condizioni fino al Laghetto dei Pescatori (luogo da inserire su Google Maps) sono discrete per poi diventare accidentate con molti dossi e sassi: si può comunque percorrere con una normale auto, non è necessario disporre di un fuoristrada. Poco oltre il Ponte suddetto c'è un piccolo parcheggio dove lasciare l'auto. Si attraversa dunque il Torrente Infernotto sul Ponte dell'Ula e si segue la strada sterrata che sale nel bosco. La strada è fiancheggiata da castagni secolari che producono ancora frutti  in discreta quantità. 

La strada supera il rio del Fosso Ciolera e continua a salire con pendenza abbastanza costante Dopo due tornanti distanziati da tratti rettilinei. Sulla destra è possibile intravedere sull'altro versante della valle alcuni edifici che si incontreranno più avanti nel percorso ad anello. Si attreversa quindi un altro piccolo rio e si sale ora su di un tratto di strada asfaltata.


Percorsi due tornanti al secondo è ormai visibile il semplice edificio della Capanna Sociale Infernotto (1088 m)


da https://www.alpicuneesi.it/rifugi/valleinfernotto/


Siamo a circa un'ora e mezza di distanza dal Ponte dell'Ula da cui siamo partiti.  
Dietro il rifugio vicino ad una piccola fonte attrezzata dall'acqua freschissima, inizia un sentiero pianeggiante, ricavato nel bosco che in circa 10 minuti  si ricongiunge alla strada sterrata della salita. Ci si dirige verso sinistra, in salita e dopo aver guadato due ruscelli (Comba Valanca e Rio Rocca Nera) si giunge su di un acciottolato pietroso alle baite in parte ristrutturate delle Meire Ruschere (1132 metri)




L'ampioterreno posto a monte delle baite invita ad una sosta, dato che siamo ormai a metà circa del percorso. 
Proseguendo oltre le abitazioni la strada confluisce in un altra sterrata che si segue in discesa.
La strada  costeggia in successione tre nuclei abitati, l'Eremo Santa MariaLa Bula e le Meire Rocca Respond. Giunti poco dopo l'ultimo di questi edifici incontriamo una meira isolata (Dalla Treccani: Dimora stagionale, formata da una stalla-fienile, posta a media altezza fra le abitazioni permanenti e i pascoli più elevati) con accanto un grosso castagno). Qui aiutati da un vetusto cartello in legno posto sula nostra sinistra perpendicolare alla via, scendiamo a vista lungo il prato alla cui fine si intravede l'inizio del bosco per una cinquantina di metri. Quivi si intravede un sentiero coperto da foglie che bisogna imboccare sulla destra per dirigersi verso l'ormai vicino Monastero di Pra 'd Mill (866 m). Per le notizie storiche relative alla storia  della sua edificazione nel 1995 e ai monaci cistercensi (16 nell'ottobre 2023)  che lo curano si rimanda ai numerosi siti presenti sule web Sito monasteroPiemonte SacroYouTube

Nella mia escursione ho avuto modo di scambiare qualche parola con il gentile Fratel Emanuele che mi ha descritto le attività che si svolgono durante tutto l'anno oltre un breve excursus sulle origini millenarie dell'ordine cistercense. Dopo le fatiche dell'escursione questo piacevole intrattenimento ha costituito una piacevolissima sorpresa. Lascito il complesso in discesa verso la piccola cappella del XVIII secolo ad un piccolo tornante erboso si imbocca a sinistra una  mulattiera che scende gradualmente verso il Torrente Infernotto. Il cambiamento di temperatura è percepibile per l'aria decisamente più fresca. Lungo il percorso è possibile ammirare una cascatella del torrente scavata nella pietra. Più oltre sempre scendendo su fondo accidentato, una grande barriera di cemento da cui l'acqua defluisce  meno impetuosamente. 

La strada ormai è al suo termine, ci si ricongiunge al Ponte dell'Ula da cui eravamo partiti circa tre ore prima. Il percorso per buona parte del suo svolgimento è posto in ombra sotto le imponenti latifoglie. Ideali quindi per le giornate calde dell'estate o per questa anomala giornata di ottobre in cui il termometro registrava quasi 30 gradi! 

sabato 24 giugno 2023

Lisbona e Porto: itinerari fuori traccia. Vacanza in Portogallo

Disponendo di sette giorni, ho visitato solo queste due città. Cinque giorni per la prima e due per la seconda è una proporzione ideale per coglierne lo spirito. La prima impressione che ci trasmettono è il caotico sviluppo che le coinvolge ad ogni ora della giornata: tanti edifici in ristrutturazione, strade sventrate da lavori della metropolitana,  in città, tra l'altro, che già vantano molte linee. Al confronto, alcune nostre metropoli italiane più popolate offrono ben più striminzite risorse di trasporto locale. Numerose anche per le vie, sono le immagini di esistenze bruciate: uomini coricati lungo i marciapiedi senza cartoni, coperte, nulla di nulla e poi anche coppie che hanno ha ricavato in angoli sordidi di edifici dismessi una base  per la vita quotidiana. Sono persone all'ultimo stadio della discesa agli inferi, che non chiedono più neanche elemosine. Agli incroci stranamente non si vedono né accattoni né i fastidiosi pulisci vetro delle nostre città. 

Ma voglio tornare al tema del titolo, il fuori traccia. Ogni guida delle due città (Michelin, Touring, Lonely Planet) è prodiga di consigli sui luoghi classici del turismo tradizionale. Musei (non tantissimi in verità quelli di eccellenza), impressionanti luoghi panoramici favoriti dalla struttura a saliscendi di Lisbona e Porto, ristoranti e caffè storici, mezzi di trasporto come il Tram 28 di Lisbona sono luoghi che ricorrono costantemente... E come sempre in questi casi le code per accedervi sono scoraggianti. 

Ho scelto di proporre in breve alcuni spunti di visita che possono essere fatti in tutta tranquillità

Per i trasferimenti in città, anche se più faticoso, il camminare senza utilizzare mezzi pubblici è il sistema che prediligo perché permette di osservare con calma scene di vita quotidiana, magari banali ma che  inquadrano bene il fluire del quotidiano di una città. 

Museo della Farmacia (Lisbona)  Rua Marechal Saldanha 1

Comprende oggetti di grande valore artistico donati a partire dai primi anni '80 da varie farmacie portoghesi. Il risultato è una storia eccezionalmente documentata della farmacia mondiale. In occasione della mia visita, le sale erano deserte per cui è stato possibile osservare tutti i reperti  in maniera rilassata e completa (i vantaggi di luoghi espositivi fuori dalle rotte del turismo classico)





Cimitero dos Prazeres (Lisbona) Praça São João Bosco 568

La bellezza del luogo è data dalla posizione su di una collina con vista sui quartieri occidentali e il ponte 25 Aprile. Per arrivarci è consigliabile usare la linea storica del tram 28 partendo dal suo capolinea in Praça Martim Moniz possibilmente prima delle 9 di mattina, dopo di ché l'affollamento è garantito e in grado di togliere ogni piacere al viaggio. Viaggio che termina all'altro capolinea proprio all'ingresso del cimitero.
E' un cimitero ben ordinato con cappelle sepolcrali abbastanza uniformi in dimensioni pur nella varietà espressiva dell'architettura. La particolarità della stragrande maggioranza di esse è che le bare contenute sono a vista. Alcune di esse sono centenarie e in stato di degrado con cedimenti che svelano l'interno.



 Un drappo ricamato in genere le ricopre per intero. Il cimitero nasce poco prima della metà dell'800 in un area cittadina occupata da famiglie dell'aristocrazia per cui diventa in breve il loro riferimento per l'eterno riposo. Nella grande cappella posta all'inizio dei viali sono visitabili tre locali di cui uno adibito a sala per le autopsie ottocentesche e un altro a studio del direttore del cimitero attivo in tempi passati.



La tranquillità del posto è messa a dura prova dal fatto che il cimitero è sulla rotta di atterraggio degli aerei in arrivo al grande aeroporto della città: ma nel complesso, dopo qualche minuto, ci si abitua a vedersi passare sulla testa i grandi aviogetti di linea.



Cimitero britannico (Lisbona) R. de São Jorge 6


L'esigenza di disporre in territorio lusitano di una area dove poter seppellire sudditi britannici nasce fin dalla metà del '600 ma ci vorrà quasi mezzo secolo per arrivare ad un accordo e alla concessione di uno spazio cimiteriale (1717). Il sepolcro più visitato è quello imponente di Henry Fielding (l'autore del romanzo di formazione Tom Jones per intenderci) approdato in città alla ricerca di una impossibile guarigione. Si tratta di un monumento in granito posteriore di quasi un secolo alla morte dello scrittore della cui salma nulla è dato di sapere. Un'area è dedicata ai caduti del Commonwealth nella seconda guerra mondiale. I vialetti sono ben tenuti, molte le specie arboree rappresentate. 

Chiesa di Santa Clara (Porto)   Largo Primeiro de Dezembro 


Capolavoro del barocco giovannino è un tripudio di sculture in oro (in portoghese tahla dourada) tutte in legno. Dal '500 è stato sotto la giurisdizione delle suore francescane delle Clarisse: con la morte dell'ultima di esse a inizio '800 è iniziato un lungo periodo di declino fino al  recente restauro del 2021 che ne ha evidenziato e valorizzato tutta la bellezza. Il prezzo del biglietto è irrisorio (4 euro): una informatissimo accompagnatore illustra vari aspetti della storia della chiesa che non sono reperibili né sul web né sulle guide. Nel nartece, posto in alto e separato da una grata lignea che affaccia sulla navata centrale, si raccoglievano le suore di clausura: eleganti stalli lignei permettevano grazie ad un ingegnoso elemento decorativo di appoggiare per sollievo le natiche delle oranti. Nel corso della lunga chiacchierata con la nostra guida ho appreso le 3 F del Portogallo con cui nei lunghi anni della dittatura si teneva buono il popolo: Fado, Futbol e Fatima (nel senso della Fede).

 


Consigli spiccioli.

  • Ho visitato alcune librerie antiquarie nel complesso piuttosto deludenti non tanto per i prezzi, davvero eccessivi, quanto per la limitatezza delle offerte. 
  • Attenzione alla pavimentazione dei marciapiedi! Essa è costituita da un mosaico di sanpietrini in porfido lucidi e lisci che in caso di pioggia diventano estremamente scivolosi. Tenendo conto del fatto che moltissime vie di Lisbona e Porto sono con pendenze vertiginose, la possibilità di caduta sono grandi. La Rua dos Remedios, prima di essere ricondizionata, era famosa per questo motivo, in virtù dello stato sconnesso del selciato.
  • Il famoso mercatino bisettimanale (martedì e sabato) della Feira da Ladra è abbastanza deludente. Molti oggetti di poco interesse e valore a prezzi spropositati. Animato e folcorico sì, ma poco altro. 
  • Sedersi al dehors di un caffé per ammirare la città da uno dei tanti Miradouro sparsi un po' ovunque, è abbastanza economico, basta un minimo di attenzione. 
  • Il livello dei vari hotel cittadini non è eccelso se paragonato a quello degli standard italiani. Le colazioni in compenso ottime (The Editory House Ribeira Porto Hotel, rua Infante Dom Henrique 26 per esempio)
  • Come detto sopra, inviterei ad usare poco i mezzi pubblici, salvo che per spostamenti grandi (Cascais, Parque das Nações, Belem, Sintra a Lisbona): il sistema di biglietti non agevola il turista. Bisogna acquistare (quasi solo nelle stazioni metro) la tessera Viagem a 50 centesimi e ivi caricare il numero di viaggi che si pensa di utilizzare. Non è difficile imparare, solo noioso.
  • Ho evitato di recarmi a Sintra, vera Disneyland portoghese dove confluiscono masse sconfinate di turisti e dove bisogna pre acquistare i biglietti molti giorni prima in determinate fasce orarie e poi mettersi comunque in coda per l'entrata... Non fa per me.
  • Nelle due città innumerevoli sono i ristoranti su cui far cadere la scelta. Anche qui le code per accedere sono in certi casi scoraggianti. Tanto più che a volte non accettano prenotazioni. Io ho evitato attese snervanti trovandomi quando prima possibile davanti al posto prescelto. Le mie esigenze comunque, in viaggio sono dedicate al dormire bene in hotel scelti con cura più che al mangiare.
  • I taxi costano relativamente poco in confronto all'Italia
  • Tra le varie trappole per turisti metterei anche i vari elevador sparsi in città (soprattutto Lisbona): costano (giugno 2023) 3,80 euro che sarebbe ancora poco, se vogliamo, ma in conto dobbiamo mettere code estenuanti, essere pigiati in una cabina ristretta e percorrere il tragitto in meno di un minuto. Fate voi.
(in costruzione)