martedì 17 aprile 2012

Quando si tratta della sanità della razza.... Le origini dell'Ospedale Sant'Anna di Torino

Da  LA STAMPA - 2 Giugno 1933 - Anno XI

Una spesa di dodici milioni. Cinque edifici. 350 letti

Alcuni giorni or sono S. E. il Prefetto Ricci, come abbiamo detto, si è recato a visitare la. vecchia sede della Maternità, sita, come è noto, in via Ospedale. Da molti anni si sentiva la necessità di costruire un nuovo edificio più dell' attuale attrezzato per accogliere le partorienti e prestare loro le cure del caso. Il nostro giornale fin da due anni addietro aveva iniziata una campagna che oggi dà i frutti sperati. Dopo un'accurata visita a tutti i locali ed a tutti gli impianti, S. E. Umberto Ricci che con intelligente e costante cura gli interessi di Torino e della Provincia, resosi conto delle insufficienze e delle manchevolezze dell'attuale Maternità, ha dato la. sua approvazione al progetto che il benemerito presidente dell'Opera, Avv. Francesco Carrara, aveva fatto preparare dall'ingegnere arch. Giovanni Chevalley. Possiamo pertanto annunciare alla cittadinanza che entro il mese in corso i lavori per la costruzioni della nuova sede saranno iniziati. Può ora essere interessante seguire a ritroso nel tempo le vicende dell'importante Istituto che oggi, per merito del Governo fascista, sta per avere una nuova e degna sede. Nel 1800 l'antico convento annesso alla bella chiesa di San Michele ospitava l'Opera Pia per la Maternità. Da allora l'Istituto si è notevolmente sviluppato, tutti i locali  disponibili sono stati occupati, nell'interno del cortile sono stati edificati nuovi padiglioni; via via tutta la disponibilità dell'area è stata sfruttata, sicché sempre più diventava sensibile la necessità di rinnovare la sede, attrezzandola modernamente e dotandola di tutti gli impianti tecnici e sanitari indispensabili per il buon funzionamento della cospicua sezione ospedaliera e della clinica universitaria ostetrico-ginecologica ad essa annessa. La nuova sede dell'Opera Pia Maternità sorgerà in corso Spezia angolo Via Ventimiglia e via Bormida su di un’area di 22 mila metri quadrati messa a disposizione dal Municipio, unitamente ad un milione e mezzo quale compenso per la cessione dell'attuale sede. Data l'ubicazione fronteggiante larghi e vie con la prospettiva del Po e della collina, gli edifici che sorgeranno saranno largamente soleggiati e ventilati. Il progetto, come appare dalla cartina che pubblichiamo, consta di cinque fabbricati. L'edificio riservato alla Maternità sarà all'angolo di corso Spezia e di via Ventimiglia. Alto tre piani fuori terra, sarà costruito con decoro ma con semplicità di modo che l’architettura sia perfettamente aderente alle necessità dell'opera, con impianti modernissimi e tecnicamente perfetti. In un ampio padiglione, all'angolo di corso Ventimiglia e di via Bormida., sarà ospitata la Clinica Ostetrico-Ginecologica, mentre in i un edificio situato al centro dell'area saranno allogati i servizi generali e le abitazioni delle suore. Vi sarà pure una cappella e, appartato in un angolo dell'area, circondato da verdeggianti giardini, sorgerà l'Asilo materno. Tra le molte particolarità che faranno della Maternità di Torino una delle più moderne e meglio attrezzate d'Italia, questa di ospitare tra i suoi padiglioni pure l'Asilo Materno è una delle più nobili e commoventi conquiste dell'umana solidarietà e dell'assistenza sociale. Quivi le ragazze madri saranno ospitate dal quinto mese di gravidanza ad oltre quattro mesi dopo la nascita del bimbo, con quali grandi vantaggi materiali e spirituali è facile intendere. Attualmente la Maternità è capace dì 174 letti poco ben collocati; la nuova sede invece sarà ricca di ben 350 letti modernamente ed igienicamente sistemati. L'opera, nel suo complesso, costerà dodici milioni. I lavori che, come abbiamo detto saranno iniziati entro il mese per la costruzione del primo padiglione, saranno compiuti in meno di 2 anni. L’opera nel suo complesso è bella ed è in tutto degna di Torino fascista e dimostrerà che la nostra città è sempre vigile quando si tratta della sanità della razza e sempre pronta a seguire gli ordini del Duce


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