martedì 20 dicembre 2011

Cavallette in Valle di Susa


Gli insetti come strumento della volontà divina: Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. 5 Esse copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna. 6 Riempiranno le tue case, le case di tutti i tuoi ministri e le case di tutti gli Egiziani, cosa che non videro i tuoi padri, né i padri dei tuoi padri, da quando furono su questo suolo fino ad oggi!». (Esodo,10)
Su questa base ritroviamo nel '500 in Val di Susa un analogo giudizio. Cavallette mandate da Iddio per punire
Dalle memorie del notaio Lorenzo Gally di Oulx pubblicate nel 1886 da Edmond Maignen, bibliotecario di Grenoble, su "Le Dauphiné" (tratto da Segusium, agosto 1970, n°7).

"Il primo settembre dell'anno 1542 fummo colpiti da nostro Signore con un flagello, che fu già in altri tempi il tormento del Faraone. Dal paese di Piemonte o di Romagna sono arrivati alcuni sciami di locuste, che caddero dal cielo sulla plebania del sig. Prevosto d'Oulx. Ma prima ancora del loro arrivo si udiva già in lontananza un tale rumore che si sarebbe detto essere un vento impetuoso, poichè la moltitudine era così grande che offuscava il sole, talchè si sarebbe detto che l'astro fosse malato e perdesse di luminosità. La gente che si trovava per strada era inquieta, in quanto era assalita da ogni parte con impeto. Le cavallette erano lunghe e grosse come un dito mignolo; avevano le ali quasi verdi, et parevano bardate come cavalli, e non bisogna stupirsi se il loro numero era così grande, che io ne ho visto dei mucchi. Sembravano dei sorci, poichè distrussero le messi e tutti gli altri raccolti, comprese le tenere pianticelle, che tante ne sbocciavano e tante ne venivano divorate. E' cosa degna di ricordo, giacché è Dio che così volle che fosse; e poiché i grani furono divorati, così il raccolto non fu sufficiente per pagare le decime. Noi ignoriamo da dove ciò proviene se non dall'ira di Dio"

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Dal manoscritto Gendre Millaures le 1er Mars 1913.

Ce livret appartien a Gendre Maximin feu Benoit

"Gli anni 1919 - 20 - 21 siamo assediati dalle cavallette e siamo assediati dalle miserie della guerra"
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Les terribles catastrofes de 1884 et 1885



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Dal Manoscritto Guiffrey, antica famiglia di Bardonecchia.
"Observations faites par les historiens du 1308 jusquau il est arrivé les cas suivants: 6 fois le fleau des sauterelles"
"1923: Le cavallette continuano la loro opera devastatrice "


Il problema cavallette non è nuovo per la Val di Susa e presenta discrete ricorrenze.

Nel luglio 1935 compare un trafiletto su La Stampa riportante un articolo del Testo Unico della Finanza locale che autorizza i Comuni ad istituire particolari prestazioni d'opera: tra esse l'impiego, fino a 4 giornate di lavoro l'anno, di capi di famiglia residenti nel comune da adibire alla lotta contro le cavallette.
In un articolo su La Stampa del dicembre 1940, scritto in occasione dell'istituzione in alta Valle della Stazione Sperimentale alpina, si cita la soluzione adottata per combattere il flagello ossia l'impiego di tacchini e faraone, metodo di lotta biologica efficacissimo, stando ai risultati ottenuti......
Di nuovo il problema è presente comunque nel 2004 e sono i margari a patirne le conseguenze.

Per chi desidera un approfondimento consiglio: Massimo Centini, Il grande libro dei misteri del Piemonte risolti e irrisolti. Newton Compton Editori, 2007 pagg. 251-255

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