venerdì 2 dicembre 2011

Valle di Valles. Breve ricordo di Irene Solderer trasportatrice di fieno

Dalle malghe di Fane poste a 1800 metri di altitudine parte un tranquillo sterrato che sale verso il Rifugio Bressanone attraverso un vallone in fondo al quale scorre un vivace torrentello. In un punto in cui le pareti rocciose incombono a picco sotto una piccola nicchia lignea c'è l'immagine di una giovane ragazza morta in questo punto  nell'agosto 1926. La didascalia dice che nel trasportare una gerla carica di fieno la giovane cadde nel torrente sottostante perdendo la vita.
 


Il giorno in cui lessi l'epigrafe pioveva, il periodo dell'anno era quasi quello di quel lontano 1926, una lieve nebbiolina scendeva lungo i fianchi delle montagne. Mi è capitato in seguito di pensare più volte a quell'episodio ricordato dalla piccola e discreta lapide. Tra le due guerre il trasporto delle merci, del fieno in particolare, avveniva a spalla. Pochi erano gli asini e i muli e poiché tutto il foraggio era destinato ad animali più utili all’uomo come mucche, pecore e capre, non ne rimaneva granchè per nutrire le bestie da soma. Nel trasporto erano impiegate tutte le persone disponibili, donne comprese, e spesso questo compito non riguardava singole famiglie ma trasversalmente l'intera comunità del luogo. Era un un trasporto rischioso con carichi spesso eccessivi e non sufficientemente ben distribuiti. Non saprò mai se Irene Solderer sia morta per una disattenzione o per una semplice fatalità. Ma mi è piaciuto ricordarla qui, ad ottantacinque anni di distanza. 



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