domenica 28 dicembre 2014

Carlo Giacomini, anatomista in Torino

LA STAMPA - GAZZETTA PIEMONTESE,  5.7.1898

La morte del prof. Giacomini. Una dolorosissima notizia. Questa mattina alle ore otto è morto il professore Carlo Giacomini, l'illustre anatomico della nostra Università. Il prof. Giacomini è morto si può dire sulla breccia, perché sino all'ultimo momento, benché sofferente da circa un anno, attese indefessamente ai suoi studi prediletti di embriologia ed alle incombenze del laboratorio. Dire dell'opera scientifica del prof. Giacomini in questo momento è fuori di luogo: effettivamente l'Italia perde ora uno dei più grandi anatomici, degno successore del Rolando nella cattedra subalpina. Rimarranno classici i lavori sulle circonvoluzioni cerebrali e sulle varietà delle stesse, quello sui cervelli dei microcefali, che valse all'autore un importantissimo premio dell'Istituto Veneto di Scienze: numerosi lavori di tecnica per la conservazione dei cadaveri, per lo sezioni microscopiche del cervello. Sono ugualmente da ricordarsi gli studi brillanti sull'anatomia del negro, che condussero a risultati veramente interessanti e notevoli per quanto riguarda l'evoluzione di taluni organi negli antropoidi, nelle razze di colore e nella razza bianca. Finalmente si era fatta il prof Giacomini una vera specialità nello studio delle anomalie dello sviluppo dell’embrione umano riuscendo con l’interpretazione e coll’esame dei prodotti abortivi molto giovani a dilucidare grandemente alcune delle più vitali questioni dell'embriologia moderna. Le raccolte coordinate con tanta fatica dal nostro povero morto giacciono ora ai nuovi Istituti al cui arredamento stava attendendo alacremente. Il prof. Giacomini era nato il 25 novembre 1840 a Sale, presso Tortona: si laureò in Torino, fece alcun po' il medico condotto; fece in seguito la campagna del 1866 in Lombardia, quella del 1870 in Francia come medico volontario; d'allora in poi si era dedicato esclusivamente ai suoi studi prediletti. Lo scrivente, che ricorda con commozione profonda lo scrosciante, interminabile applauso col quale la studentesca torinese ed un grande stuolo di medici salutava il prof. Giacomini inaugurante colla sua ultima lezione il nuovo antisettico anatomico, manda al prof. Giacomini il saluto riverente e commosso di tanti suoi allievi, che perdono in esso uno dei più infaticabili ed indefessi lavoratori.


La STAMPA - GAZZETTA PIEMONTESE 8 luglio 1898
 I funerali del prof. Carlo Giacomini. In forma civile, in obbedienza alla volontà del defunto, ebbe luogo ieri il trasporto funebre del compianto prof. Carlo Giacomini. Alla salma del chiarissimo uomo resero gli estremi tributi d'affetto, di stima, di venerazione una vera folla di professori, di amici, di conterrazzani appositamente giunti da Salo e in grandissimo numero, di discepoli antichi e giovani. Con pensiero affettuosamente gentile un nucleo di questi ultimi, vollero trasportare la salma stessa sullo spalle, dalla casa N. 18 del corso Vittorio Emanuele, alla sala dell'Istituto anatomico in via Cavour. Seguiva il feretro la vecchia bandiera degli studenti, i vessilli delle Società di mutuo soccorso di Sale, paese nativo del defunto, quello dell'Associazione fra gli impiegati degli Istituti superiori, scortata da alcuni uscieri in divisa. Seguiva un gran carro coperto di grandi corone di fiori, fra le quali abbiamo notate quello dei collegi della Facoltà medica, dell'Istituto anatomico, dell'Accademia medica, del Comune di Sale, dell'Associazione medica di Alba. Una grande corona degli studenti della Facoltà medica era portata a braccia da alcuni studenti stessi. Deposto il feretro nella sala anatomica, il rettore dell'Università prof. Tibono, anche quale rappresentante del ministro della pubblica istruzione, rivolse alla salma un commovente saluto, ricordando di lui e la profondità della dottrina e le squisita bontà dell'animo. Altri non meno commoventi elogi funebri pronunziarono in seguito il comm. prof. Pagliani, quale rappresentante della Facoltà medica di Siena e di altre Università, il prof. Romiti quale rappresentante dell'Università di Pisa e quale amico intimo del defunto, il prof. Certosio in  memoria degli antichi allievi ed il prof. Carle per l'Accademia delle Scienze di Torino  quale rappresentante anziano dell'Accademia Medico-Fisica di Firenze per incarico telegrafico avuto dal presidente Pelizzari. Verso le 18,30 la mesta cerimonia era finita e la salma, cosparsa di fiori, veniva lasciata nella stessa sala, a disposizione dell'Istituto Anatomico, al quale il defunto lasciò il proprio scheletro.