Dischetti metallici Ferrero
Nel 1956 vennero distribuiti dalla Ferrero dei tondini metallici colorati raffiguranti calciatori del Campionato di Calcio delle Serie A e B. Non ricordo esattamente quale fosse il prodotto dolciario che fungeva da supporto alla meravigliosa raccolta. Mi è però rimasto impresso il suono che questi piccoli dischi facevano cadendo sulla pietra del balcone al piano terreno, teatro di tanti pomeriggi di gioco nelle estati degli anni ’50. Le lanciavo immaginando gare sportive che seguivano regole complesse, le allineavo schierate come in un ipotetico campo di calcio, oppure già in letto, sul risvolto del lenzuolo, le contemplavo a lungo, leggendo nomi e studiando quei volti seri, ieratici e lontani simboli di un mondo che solo la domenica prendeva forma e vita. Qualche mese fa, a distanza di più di 50 anni, queste figurine ammaccate e rigate sono ricomparse dal fondo di un cassetto. Subito familiari nei colori, nei nomi degli atleti… Sul retro le didascalie scolorite della sintesi di una vita. Uomini per lo più nati nei tardi anni ’20 o nel trenta, molti ancora in vita, singolarmente longevi. Adesso i tondini sono allineati sotto un velo protettivo trasparente nel grande album che racconta il mio primo decennio di vita, all’anno 1956. I pomeriggi di quelle estati eterne in cui il mondo del calcio occupava lunghi momenti di svago, sono ormai consegnati ad un dignitoso oblio. Rimangono quelle figure colorate dipinte sui dischetti Ferrero, una memoria viva nonostante il tempo.
Nel 1956 vennero distribuiti dalla Ferrero dei tondini metallici colorati raffiguranti calciatori del Campionato di Calcio delle Serie A e B. Non ricordo esattamente quale fosse il prodotto dolciario che fungeva da supporto alla meravigliosa raccolta. Mi è però rimasto impresso il suono che questi piccoli dischi facevano cadendo sulla pietra del balcone al piano terreno, teatro di tanti pomeriggi di gioco nelle estati degli anni ’50. Le lanciavo immaginando gare sportive che seguivano regole complesse, le allineavo schierate come in un ipotetico campo di calcio, oppure già in letto, sul risvolto del lenzuolo, le contemplavo a lungo, leggendo nomi e studiando quei volti seri, ieratici e lontani simboli di un mondo che solo la domenica prendeva forma e vita. Qualche mese fa, a distanza di più di 50 anni, queste figurine ammaccate e rigate sono ricomparse dal fondo di un cassetto. Subito familiari nei colori, nei nomi degli atleti… Sul retro le didascalie scolorite della sintesi di una vita. Uomini per lo più nati nei tardi anni ’20 o nel trenta, molti ancora in vita, singolarmente longevi. Adesso i tondini sono allineati sotto un velo protettivo trasparente nel grande album che racconta il mio primo decennio di vita, all’anno 1956. I pomeriggi di quelle estati eterne in cui il mondo del calcio occupava lunghi momenti di svago, sono ormai consegnati ad un dignitoso oblio. Rimangono quelle figure colorate dipinte sui dischetti Ferrero, una memoria viva nonostante il tempo.
Le costruzioni Elah
Negli anni '60 la genovese Elah di cui tutti conoscono le creme da tavola e le caramelle morbide commercializza i lecca lecca che hanno una curiosa caratteristica, quella di proporre il bastoncino multicolore di supporto come materiale da costruzione. Nel catalogo in omaggio viene spiegato come attraverso snodi vari (a "T" a "L" e altri) è possibile progettare complesse strutture reticolari. Non realizzerò mai le figure più complesse (aerei, funivie, gru) limitandomi a semplici casette con tetto spiovente, aeroplanini e paralelepipedi vari.