lunedì 9 luglio 2012

L'Ospedale di San Salvario

Tutto ebbe inizio nel 1646 con la costruzione da parte del Castellamonte della chiesa di San Salvatore posta al termine del grande viale che partiva dal castello del Valentino dirigendosi ad ovest. Nel 1653 fu aggiunto il convento ed un ospedale. I Servi di Maria che vi si insediarono videro il loro ordine soppresso nel 1802 e riconfermato dopo la Restaurazione. Nel 1840 il convento su interessamento del Re Carlo Alberto venne ceduto alle Suore della Carità che vi aggiunsero una "infermeria di S. Vincenzo". Il sovrano stesso con ripetute elargizioni sostenne costantemente la struttura che negli anni si sviluppo fino a vedere la nascita di un vero e proprio ospedale. L'aumento della popolazione e lo sviluppo urbanistico che coinvolse al pari dell'intero tessuto urbano anche San Salvario, comportò sempre più la necessità di assistere persone bisognose che non potevano fruire della rete assistenziale della città. Nel 1839 vide la luce nell'ala nord del convento l'ospedale. Le suore svolgevano, oltre al vero e proprio ruolo di assistenza, anche un delicato e importante servizio di supporto ad altre realtà  del nascente tessuto sanitarie della città. Alcune furono destinate per esempio all'Istituto di Maternità di Torino, che in un primo tempo accoglieva soprattutto bambini abbandonati da madri in difficoltà. Convento ed ospedale negli anni videro confluire tra le proprie mura altre opere di assistenza ad infermi come l’Opera dei Convalescenti della Veneranda Confraternita della Santissima Trinità, istituita nel 1548 da San Filippo Neri. Il ruolo attivo delle Suore continuò in ogni settore: nel 1890 furono chiamate a prestare la loro assistenza all’ospedale Maria Vittoria, nel quale restarono fino al 1913. Nel 1916, iniziarono a prestare il loro servizio nell’Ospedale di San Vito, nel quale fu aperta, nel 1923, una scuola per Suore infermiere. Nel maggio del 1923 le Figlie della Carità vennero chiamate all’Ospedale Oftalmico

 

TORINO DESCRITTA DA PIETRO BARICCO 
TORINO
TIPOGRAFIA DI G. B. PARAVIA E COMP .
1869.
Ospedale di S. Salvario (via Nizza, n° 14). – Vicino alla chiesa detta di Salvario sorge un ampio edifizio dove ha sede la Casa centrale delle Figlie di Carità di S. Vincenzo. Da queste caritatevoli Suore è mantenuto fino dal 1840 uno spedale, nel quale vengono accolti infermi, i quali non essendo così poveri di mezzi di fortuna da dover ricorrere alla pubblica carità negli ospedali comuni, nè tanto agiati da potersi far curare in seno alle proprie famiglie, mediante una tenue pensione, ivi sono caritatevolmente assistiti e provveduti di cure.
Pagando L. 45 al mese il malato ha il letto nel camerine comune.
Pagando L. 55 è curato in una camera dove sono solo quattro letti.
Pagando L. 70 è tenuto in una camera separata.
I letti sono in numero di 85.
I malati sono curati da esperti cultori dell' arte medico chirurgica e sono assistiti dalle Figlie della Carità.
Si possono visitare i malati ogni giorno da mezzodì alle tre.

I bombardamenti dell'autunno  del '42 interessarono sia la "Congregazione delle Figlie di Carità di San Vincenzo de Paoli" in via Nizza 20, 22, 24, edificio costruito nel 1912, che l'"Ospedale San Salvario", in via Nizza 18, realizzato a metà del XIX secolo. I danni furono ingenti con crollo parziale dei tetti e danni ai muri. 

Sitografia

http://www.atlanteditorino.it/zone/sansalvatore.html

http://www.fdcsanvincenzo.it/le-figlie-della-carita-a-san-salvario/


(in costruzione)

1 commento:

  1. buongiorno
    Stiamo realizzando un sito ove riportare la storia degli ospedali d'Italia.
    Ci piacerebbe poi divulgare il tutto agli operatori sanitari a titolo completamente gratuito e perchè no nello stampare un testo di raccolta.
    Lei ha scritto qualcosa sull'Ospedale di San Salvario
    Sarebbe interessato a creare una scheda di facile lettura riportante appunto l'evoluzione storica dell'ospedale, magari con qualche aneddoto o curiosità ?
    Ovviamente verranno riportate tutte le Sue credenziali e bibliografie di riferimento e nulla verrà pubblicato senza Sua espressa autorizzazione.
    Ovviamente siamo aperti a qualsiasi suggerimento.
    Le giro l'indirizzo WEB dove troverà solo la bozza della nostra pagina di registrazione
    https://www.ospedaliditalialalorostoriadalmedioevoadoggi.it/
    Certi della Sua collaborazione.
    Sandro Biasioli-Giancarlo Celeri Bellotti
    può scrivere a : larrymore@libero.it

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