Anni 60. I gelati Chiavacci a Torino....

La Ditta Chiavacci nacque a Torino nel 1963 ed ebbe una vita breve ma intensa. Ricordo il biscotto Novellino, lo Scozzese e lo Scozzesino con la coppetta bigusto da 50 e 100 lire che recavano l'immagine del tartan e anche l'innovativo stick giallo, lievemente ricurvo, alla Banana. La crisi inizio' nei primi anni '80 dopo il boom del decennio precedente e terminò nel 1989 con la chiusura dell'azienda.

La fine

StampaSera 21/07/1964 - numero 162 pagina 2

Stroncato da un infarto l'industriale Chiavacci 

L'improvvisa morte di Angelo Chiavacci, a soli 47 anni, ha destato viva emozione nell'ambiente Industriale dell'Italia settentrionale. Angelo Chiavacci, in molti anni di duro lavoro, era riuscito a creare una potente organizzazione nel campo dei gelati. Aveva cominciato a lavorare giovanissimo alutando il padre, Augusto, proprietario di un modesto chiosco in corso Re Umberto angolo via Cristoforo Colombo. Si era nel 1930; Angelo Chiavacci andava anche a casa dei clienti a portare caldarroste. Durante il conflitto un bombardamento aveva distrutto la piccola impresa che i due avevano iniziato in via Cibrario. L'attività era ancora sotto forma artigianale in un bar con laboratorio di corso Sommeiller quando Augusto Chiavacci a 63 anni mori per infarto. Un anno dopo il figlio fondava la società, in accomandita semplice dando inizio alla produzione dei gelati su scala industriale. In questi ultimi anni, avendo ormai raggiunto il successo. Angelo Chiavacci aveva rallentato il ritmo di lavoro concedendosi un po' di riposo. Giocava a tennis, era appassionato di fotografia, godeva di un'ottima salute. Domenica era solo in casa con la maggiore delle sue quattro figlie, Silvia di 10 anni che sta sostenendo gli esami di maturità classica, con lei avrebbe raggiunto poi la famiglia al mare. Si è sentito male al mattino. E' accorso il medico di famiglia che gli ha somministrato qualche cardiotonico. Alle 19 una seconda crisi lo ha fulminato. Oggi alle 16 si svolgeranno i funerali. 

Anni dopo.....

LaStampa 22/09/1985 - numero 208 pagina 21

Cinque ore di incubo. Allarme in via Chambéry per una nube d'ammoniaca 

Cinque ore di panico, nella serata, per una nube di vapori di ammoniaca in via Chambéry, al confini con Orugliasco. Due palazzi, uno di sette e l'altro di cinque plani (circa un centinaio di persone), sono stati sgomberati temporaneamente. Alle 19,30 11 primo allarme; l'emergenza è continuata fino a oltre mezzanotte. La fuga è avvenuta in una grossa fabbrica di gelati, la «Sagip» spa (ex Chiavacci), al numero 118. Per un guasto dell'impianto (ma toccherà al tecnici stabilire le cause precise dell'incidente), dal reparto di refrigerazione, dove vengono usate quantità consistenti di ammoniaca, si è sprigionata la nube maleodorante. Il vento l'ha spostata lentamente in alto e verso Grugliasco: in basso nessuno ha avvertito l'odore nauseabondo, neppure il custode che, a quell'ora, era l'unica persona presente nello stabilimento. Soltanto ai piani alti delle case poste a est dell'impianto alle 20 si è sentito che l'aria stava diventando irrespirabile. Alle 21quando l'ambiente si è saturato, è scattato l'allarme. Sono stati chiamati i vigili del fuoco, che hanno predisposto lo sgombero dei due stabili, lontani un centinaio di metri dalla fabbrica, in via precauzionale. Intanto, altri vigili (sono accorse numerose squadre) con le autobotti hanno alzato verso i1 cielo forti gettiti d'acqua per circoscrivere, fermare e abbattere la nube. Tutta la zona è stata bloccata da polizia, carabinieri e vigili urbani. Preoccupazione tra la gente che, scesa in strada, per cinque ore ha sostato in un viale poco lontano in attesa che si prendesse per loro la decisione più opportuna. Raccontano gli inquilini delle case intorno alla «Sagip»: «Abbiamo cominciato a sentire bruciori agii occhi mentre eravano a tavola per la cena: un odore nauseabondo, che "prendeva" alla gola. Alle 23 è giunto un tecnico, che ha localizzato il guasto (si parla della rottura di un manicotto) e aggiustato l'Impianto. Quando ancora non si conoscevano le dimensioni dell'incidente e si pensava a ben più drammatiche conseguenze, è stata avvisata l'am¬ ministrazione comunale. In via Chambéry è arrivato poco prima di mezzanotte i1 sindaco Cardetti Soltanto dopo mezzanotte l'allarme è rientrato e nella notte gli abitanti del due palazzi sono potuti tornare a casa. Fortunatamente nessu no ha avuto bisogno di essere accompagnato in ospedale.