giovedì 16 febbraio 2012

Malattie d'altri tempi: la Clorosi


Assai comune nell' 800, oggi scomparsa dai testi medici, colpiva soprattutto il sesso femminile ed era caratterizzata da  spiccata anemia  e dal colorito della cute, a sfumatura verdastra, intorno alle orbite, alle labbra e alle tempie.
Malattia in sostanza di natura sociale era frequente in soggetti che vivevano e lavoravano in ambienti affollati con scarsa igiene. Tra le cause l’alimentazione povera e l'eccessivo carico lavorativo in ambienti malsani. La clorosi, in realtà, comprendeva tutta una serie di disturbi e malattie del sesso femminile tra cui anche la patologia psichiatrica che col tempo sarebbe stata inquadrata nosologicamente come anoressia nervosa.

Da Google libri ho tratto alcune pagine che illustrano esempi di casi clinici ascritti a situazioni varie. Nel primo caso la Clorosi è riferita a "cause esteriori", nel secondo a "verminazioni" e nel terzo a "stato di gravidanza":

MONOGRAFIA DELLA CLOROSI

PER GABRIELE MINERVINI

DOTTORE  IN MEDICINA, SEGRETARIO AGGIUNTO DELL’ ACCADEMIA PONTANIANA, SOCIO CORRISPONDENTE DELLA REALE SOCIETÀ ECONOMICA DELLA PROVINCIA DI TERRA DI LAVORO, DELL’ACCADEMIA FLORIMONTANA, DELL’ ACCADEMIA COSENTINA, DELLA REALE ACCADEMIA DI SCIENZE E LETTERE DI PALERMO, DELLA REALE PELORJTANA DI MESSINA, DE TRASFORMATI DI NOTO DE GEORGOFILI DI FIRENZE ETC
(LAVORO PREMIATO DALL’ACCADEMIA MEDICO CHIRURGICA DI FERRARA)

NAPOLI
 DALLO STABILIMENTO TIPOGRAFICO DI G. CATANEO Strada Ventaglieri N 71
1853

Una bambina di cinque in sei anni forma il soggetto di questa storia era la meschinella figlia di miserabile donna che dimorava in assai umida abitazione senza aperture tranne quella di entrata La madre di questa infelice costretta a guadagnarsi il sostentamento era obbligata ad andare intorno per la città nè potendo seco condurre la bambina sola la rimaneva rinchiusa in quell’umido locale perfettamente privato di luce scorse qualche mese appesa e la misera non appetiva più era trista e lamentosa non dormiva il volto perdendo la sua floridezza divenne pallido abbattuto un leggiero gonfiore ne ingombrava il corpo le carotidi pulsavano visibilmente e il cuore dava leggiero rumor di soffio Osservatala con ogni diligenza non trovai alcun organo visibilmente affetto da morbo indagando le cagioni mi persuasi che lo stare in sito umido e privato del beneficio della luce l’avea condotta a quello stato consigliai alla madre di trasportarla altrove e di farle godere i vivificanti influssi dei raggi del sole dopo qualche mese senza adoperar rimedio di sorta ritornò allegra e florida come pria riacquistando interamente la salute

Un vecchio Armeno che aveva fatto frequenti viaggi in Abissinia mentre in un caffè di Costantinopoli decantava a Brayer le virtù del cousso si avvicinò loro un garzone di bottega da varii anni tormentato dalla tenia Il quale dopo molti segreti praticati erasi dimagrato soffriva frequenti lipotimie e crudeli dolori spesso gli facevano sospendere il travaglio L Armeno disse a Brayer in Abissinia questa malattia sarebbe durata ventiquattrore e costui soffre da dieci anni Suo figlio di ritorno nel 1820 da colà glie ne spedì i fiori Il garzone ne prese il decotto la mattina a digiuno L odore e lo dispiacevole sapore gli produssero nausee vivi dolori enterici e colle scariche ventrali espelle la tenia In seguito di molte altre evacuazioni di moccio tutto finì e scorsi sei mesi la di lui salute era sommamente migliorata

Nel mese di Aprile 1846 fui chiamato a consultare Lucrezia Gargea originaria di Sellia dimorante nel Villaggio Marina madre di più figli di temperamento sanguigno bilioso di mediocre complessione a circa anni quaranta la quale lagnavasi d’ idrope ascite per diagnosi ed assicurazione dei professori del Comune di Cropane i quali prescritto aveano chi la Scilla marina chi la digitale chi le polveri temperanti di Frank e chi lo sciroppo antidropico di Elvezio. La donna nell’anno antecedente era stata da me guarita di peripneumonia biliosa Ponderando le mie ricerche sullo stato morboso in esame trovai nel volto edema nel mattino che svaniva nel corso del giorno lasciandolo impallidito con naso affilato dimagramento del corpo torpore dei nervi epistassi per la terza volta tosse secca respirazione asmatica difficoltosa mammelle un pò tumide e ferme polso più frequente e più duro del naturale edema ai piedi amenorrea tensione aumento e peso dell’addome Dietro la percussione il ventre mostrava sotto le dita moto ondoso come di fluttuazione e la donna avvertiva nella regione ipogastrica un movimento che non sapea spiegare Sospettai che fosse fenomeno uterino Prescrivendo alla femina la stazione in piedi colle cosce alquanto divaricate ed esplorando dalla vagina col dito indice il collo della matrice mostravasi pieno rotondato molle elastico ed il muso di tinca offriva un apertura quasi circolare penetrando con facilità e profondamente la punta del dito L utero of frivasi alquanto abbassato e le sue labbra formavano un piano parallelo Dal retto il dito non potea passare oltre al muso di tinca il volume dell utero era molto aumentato Dissi allora che si trattasse di gravidanza e tenni per fermo che quel movimento di cui la pregnante non sapea dare spiegazione era il movimento di ballottamento cosi detto dagli ostetrici Feci sospendere gli anzidetti farmachi ordinai dei corroboranti e diedi il mio parere alla donna assicurandola che bentosto diverrebbe madre In ottobre dell’istesso anno ebbi il piacere di conoscere che la Lucrezia si era sgravata d un ben fatto pargoletto
 Il Severino anno 1849 pag 89 Gestazione creduta idrope ascite osservazione di Pasquale Tiriolo

Da La Stampa del 6 giugno 1884


Nessun commento:

Posta un commento