sabato 3 dicembre 2011

Uomini del nostro passato: Riccardo Paladini

Il 3 gennaio 1954 hanno inizio le trasmissioni della televisione italiana. La sera alle 20,45 va in onda il primo telegiornale letto da Roberto Paladini. Annunciato da una sigla dal vago sapore surrealista alla Magritte per così dire, dura mezz'ora. Lo precede un film di Mario Soldati, Le miserie del signor Travet, con Gino Cervi e Alberto Sordi e lo segue una commedia di Goldoni. Il tono è formale ed asciutto.


Come ci ricorda Cazzullo "La Regina d'Inghilterra è già Elisabetta, ripresa in viaggio a Tonga, coronata di fiori di fronte a un monumentale banchetto. Si varano petroliere, si inaugurano mostre di pittura americana benedette dall'ambasciatrice Clare Boothe-Luce, si premiano attori hollywoodiani. Centodue secondi di reportage dalla Corea divisa, centotrentatré per una sfilata di pellicce. Altri servizi: le famiglie dei militari inglesi lasciano Trieste (che sta per tornare all'Italia); scorta armata per scolari israeliani minacciati dagli arabi; apertura dell'anno giudiziario. Particolare attenzione ai progressi della scienza e della tecnica: a Los Angeles primo volo di un bimotore privo di ali. Colore: bambini felici allo zoo di Roma; massaie sovraccariche ai mercati generali. Antichità: ritrovate alla galleria Borghese due tele di Giorgione; «vecchio barbiere al lavoro in un negozio arredato stile primo Novecento». Quasi assente lo sport".


Roberto Paladini non era un giornalista ma un attore cui era richiesto un atteggiamento impenetrabile ed impersonale nell'annuncio delle notizie. "Paladini non si dimentichi che lei e' solo un lettore, non puo' cambiare niente di quello che legge" Questa comunicazione di servizio rende l'idea di come fosse il clima dentro la RAI in quegli anni. Fu attivo fino al 1958 poi l'oblio. Riesumato un anno prima della morte da Paolo Guzzanti per il suo Talk show Bar Condicio, si spense nei pressi di Roma nel febbraio del 1996

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