martedì 22 novembre 2011

Anni '60. Gli sceneggiati della mia infanzia

L'isola del tesoro (1959) di Robert Louis Stevenson
Adattamento: Paolo Levi
Regia: Anton Giulio Majano
Cast: Alvaro Piccardi - Corrado Pani - Ivo Garrani - Roldano Lupi - Ubaldo Lay - Leonardo Cortese - Arnoldo Foa'
Puntate: 5
Rete: Nazionale
Data: 07/02/1959 - 07/03/1959

Anton Giulio Majano ci regala con questo poderoso sceneggiato le atmosfere esotiche del libro di Stevenson ricorrendo per le fosche scene tropicali alle boscaglie laziali con tutto l'apparato sonoro di onde e vento. Colonna sonora indimenticabile il "Quindici uomini sulla bara del morto.  

La Pisana (1960) di Ippolito Nievo
Adattamento: Aldo Nicolaj - Marcello SaltarelliRegia: Giacomo Vaccari
Cast: Giulio Bosetti - Lydia Alfonsi - Laura Adani
Puntate: 6
Rete: Nazionale
Data: 23/10/1960 - 27/11/1960

Tratto dalle Confessioni di un italiano di Ippolito Nievo la Pisana propone le vicende sentimentali e patriottiche di Carlino, Carlo Altoviti e la bella volubile cugina. Amore e storia si intrecciano fino al tragico finale. A distanza di anni ricordo ancora le atmosfere del castello di Fratta, gli occhi ammalianti di Lydia Alfonsi quando in camicia da notte invita Carlino nella sua stanza da letto, il bianco e nero degli interni e le musiche dei titoli di testa...

Il mulino del Po (1963/63) di Riccardo Bacchelli
Adattamento: Riccardo Bacchelli - Sandro Bolchi
Regia: Sandro Bolchi
Cast: Raf Vallone - Gastone Moschin - Tino Carraro - Giulia Lazzarini - Elsa Merlini
Puntate: 5
Rete: Nazionale
Data: 13/01/1963 10/02/1963

Teleromanzo dell'anno, in molte scene girato in esterni sulle rive del Po. La cittadina di Crespino, in provincia di Rovigo, è servita come location per molte sequenze dello sceneggiato.
  
La Cittadella (1964) di Archibald J. Cronin
Adattamento: Anton Giulio Majano
Regia: Anton Giulio Majano
Cast: Anna Maria Guarnieri - Alberto Lupo - Laura Efrikian - Eleonora Rossi Drago - Loretta Goggi - Nando Gazzolo
Puntate: 7
Rete: Nazionale
Data: 09/02/1964 - 22/03/196


Per due lunghi mesi assisto alle vicende sentimental-chirurgiche del Dottor Manson (l'impareggiabile Alberto Lupo). Anche qui la splendida musica fa da cornice a situazioni che il nostro gusto attuale potrebbe considerare leggermente datate ma che allora erano credibili e commoventi. Una scena in particolare è scolpita nella memoria di ogni spettatore. Muore un paziente operato da un chirurgo di fiducia di Manson: notte, pioggia torrenziale, tempesta di violini, Manson in lacrime sotto casa del defunto (" a Dio non la si fa") è consolato paternamente dal bobby di quartiere....

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