sabato 19 novembre 2011

Lo Stadium a Torino. Le vicende di un grande edificio attraverso le pagine de La Stampa (Parte I)

Lo Stadium deve essere demolito? (17.01.1926) La Stampa - numero 15

 Nell'esaminare con noi la situazione edilizia della città ed in modo speciale i terreni adatti alla fabbricazione di nuove case (terreni presentemente occupati da costruzioni che attendono di essere demolite e dovrebbero esserlo), l'ing Pellicciotti, commissario aggiunto al Comune per i servizi che interessano i lavori pubblici, è venuto fuori con un'idea, che crediamo interessante riferire  per quanto sia di quelle che a tutta prima producono un senso di sorpresa. “Che ne direbbe, la cittadinanza, ci ha chiesto l’ing. Pellicciotti, se pensassimo di demolire lo Stadium?” A rispondere siamo stati qualche momento esitanti. E’ nostra convinzione, per un insieme di considerazioni e per esperienze fatte, che lo Stadium rappresenti una passività cittadina, e che la demolizione incontrerebbe largo favore nella cittadinanza, ma, a motivo che l'abbattimento della colossale costruzione in cemento armato fa sorgere un notevole complesso di problemi, un momento di riflessione ci è sembrato opportuno. E’ il comm. Pellicciotti a insistere: Per i non pochi accenni fatti qua e la nelle cronache delle manifestazioni che si sono svolte nel campo sportivo di piazza d'Armi so che cosa pensano i redattori della Stampa dello Stadium, ma da loro io vorrei un'impressione sul giudizio che in proposito darebbe la cittadinanza. Risposta evasiva da parte nostra. "Il marchese Compans di Brichanteau, che dello Stadium fu l'ideatore e l'animatore, se fosse ancora vivo, a sentire un'idea simile, si dorrebbe di non avere a disposizione i fulmini di Giove... Gli azionisti (quei pochi azionisti) della Società dello Stadium che ancora si illudono che un uomo geniale potrebbe utilizzare lo Stadium con profitto per manifestazioni destinate a commuovere tutta Italia, è fuori dubbio, protesterebbero". E l'ing. Pellicciotti: "Parliamo di gente pratica, positiva. A che cosa serve e a che cosa può servire lo Stadium?  A nutrire delle illusioni... A fare da pompa aspirante ai quattrini di chi ancora non è ben persuaso che qualsiasi iniziativa (se si escludono i fuochi artificiali e le grandi manifestazioni ginnastiche, difficili da organizzarsi e in ogni modo tali da non farsi a ripetizione), che abbia per campo lo Studium per un mondo di ragioni è destinata a fallire! Perché lo Stadium, data la sua grandiosità e la sua forma, è uno di quegli edifici che pongono il problema dell'utilizzazione a rovescio e cioè non si tratta di studiare se può servire per questa o per quella iniziativa, ma di escogitare delle manifestazioni che possano eventualmente svolgersi in essa.  Perfettamente. Nuova pausa nostra per consentirci una domanda diretta Si pensa, sul serio a demolire lo Stadium? “Si, vado pensando io, ed ho in animo di lanciare l'idea, dopo aver esaminata minutamente la questione col commissario generale Etna, cui spetta la decisione. Lo Stadium com’è oggi non è finito. La costruzione non è quello che avrebbe dovuto essere secondo il progetto presentato dalla Società per il quale il Comune ha fatto la concessione. Le gradinate dovevano essere aperte... “E' ancora tale e quale come venne lasciato quando fu aperta l'Esposizione nel 1911. Nei suoi impegni col Comune la Società dello Stadium è quindi inadempiente, di conseguenza il Municipio può fare la demolizione. I contrasti che possono sorgere con la Società  ci sembra siano facilmente superabili Demolire lo Stadium? Ci vogliono le mine! Da calcoli fatti dall'ufficio tecnico per demolire lo Stadium, è necessaria una spesa che si aggira sul milione e mezzo. Facciamo due milioni, indubbiamente la cifra è forte; ma ugualmente ingente è la cifra che si può ricavare dalla vendita del terreno. Il prezzo del terreno nella località si aggira sulle 300 lire al metro quadrato. Data la vastità del campo sono 30 milioni che si possono realizzare. Trenta meno due, ventotto. Con 28 milioni il Comune viene ad avere i mezzi per fare il nuovo ammazzatoio, problema urgentissimo che la città deve risolvere e che non può essere procrastinato. Sono cifre eloquenti... Demolito lo Stadium di piazza d'Armi, nessuno vieta che si pensi a farne un altro, in località meno centrale, di proporzioni più modeste, tale che possa veramente servire a delle manifestazioni che consentano bensì i grandi assembramenti di gente. Immaginiamo le obbiezioni. E le approvazioni, no? i risultati della esperienza sono eloquenti. Le grandi adunate redditizie fatte allo Stadium si contano sulle dita. Nello stesso anno dell'Esposizione l'attività del campo sportivo di piazza d'Armi fu limitatissima... In quel grande vaso non si sa che cosa fare e quello che si fa non lo si vede, i fuochi artificiali, unica attività dello Stadium, si possono fare in luoghi più pittoreschi. Per le Esposizioni i locali sotto lo gradinate sono inadatti. Mancano di ogni estetica L'estate si muore di caldo, appena  c'è un po' di freddo si gela, se piove e un'ira di Dio! Delle feste che sono state fatte allo Stadium le attive sono state pochissime. Le manifestazioni d'arte non hanno dato i risultati sperati. L'ing. Monto ne sa qualche cosa ed anch'io, ne so qualcosa. In ogni modo per le esposizioni Torino ha il suo posto naturale, il Valentino, e una sede degna nel Palazzo del Giornale. Se il palazzo è piccolo lo si potrà ingrandire e sarà sempre una spesa ben fatta, perchè al Valentino la popolazione ci va con piacere mentre in piazza d'Armi non ci si lascia trascinare che per forza. Lo Stadium è un pozzo: la secchia che va dentro ci resta. Il ragionamento dell'ing. Pellicciotti, non ce lo nascondiamo, ci persuade, ma qualche dubbio ci resta sulla impressione che l'idea può produrre. Che ne direbbe -chiediamo- se rivolgessimo il quesito alla cittadinanza? "Ne hanno i mezzi e possono farlo. Non ci sembra che il giudizio possa esser controverso, ma è opportuno sentire. Dalla discussione possono venir fuori delle buone idee". Ma lei è persuaso che di idee buone al proposito non ce n'è che una sola: demolizione Coerenti all'intesa apriamo la discussione. Un referendum? No, non ci sembra il caso. Una consultazione amichevole con i nostri lettori? Chi ha idee in proposito, scriva. Pubblicheremo tutte le lettere interessanti. Pro e contro. A facilitare la consultazione poniamo anche delle domande: lo Stadium poteva essere meglio utilizzato? Come? La realizzazione di un altro campo polisportivo di utilità cittadina è ritenuta opportuna, oppure si ritiene siano sufficienti gli attuali campi specializzati per le manifestazioni sportive cittadine? E subordinatamente il terreno che da una eventuale demolizione risulterà disponibile deve essere destinato a costruzioni edilizie o in altro modo utilizzato?

Tratto da: http://www.mepiemont.net/index_main.asp

Lo Stadium in costruzione
tratto da: Turtu63 del January 2nd, 2014, 08:09 PM  
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=364547&highlight=torino&page=629

trata da Museotorino
http://www.museotorino.it/site/media/photos/search


Nessun commento:

Posta un commento